Il metodo di studio: questione di personalità

 

Chi ascolta una buona orchestra, percepisce un suono armonioso e forse non pensa al fatto che sia composta da elementi completamente diversi, non solo per gli strumenti ma soprattutto  per la personalità dei musicisti.  Qualunque sia stato il percorso di studio,  ognuno ha  imparato e perfezionato  il modo giusto di esprimersi. 

Se applichiamo questa riflessione allo studio delle lingue, ci viene in mente il  "metodo di studio", un concetto che a volte può venire confuso con una specie di formula magica universale, in grado di risolvere i problemi di tutti e far ottenere a tutti i risultati voluti.  E' evidente che studiare una lingua (o qualsiasi altra cosa) implichi dedizione, disciplina, e se vogliamo, un "metodo"; tuttavia,  benché aspiriamo tutti ad ottenere buoni risultati, la strada per arrivarci non è necessariamente la stessa per ognuno di noi.

Chi insegna ha visto nel suo lavoro diversi tipi di studente; per semplificare, potremmo dividerli nelle categorie "metodici", cioè quelli che hanno bisogno di riflettere e capire bene la struttura e il lessico prima di provare a comunicare nella lingua straniera e  "comunicativi", quelli che sembrano apprendere solo ascoltando e ripetendo oralmente, e non temono di fare errori. Se accettiamo questa "divisione in categorie",  possiamo capire perché un metodo di studio unico non si adatta a tutti gli studenti.

E' importante tenere in considerazione questo concetto quando si tratta di formazione agli adulti; il tempo della scuola è ormai passato, la personalità è già consolidata, la memoria non viene in aiuto come per i più giovani, pertanto rispettare le esigenze individuali è la chiave per permettere al cervello di assimilare nuove informazioni.

Questo è importante anche dal punto di vista della motivazione. La motivazione allo studio di un adulto, magari un adulto lavoratore, è in gran parte determinata dalla sensazione che ciò che sta imparando è utile ed importante; "forzare" qualcuno a seguire un metodo che non è nelle sue corde rischia di far diminuire drasticamente la motivazione, e di certo non aiuta i progressi.

Non si tratta di preferire un "metodo" ad un altro, ma occorre un po' di empatia, per capire chi si ha davanti e armonizzare diverse attività in modo da coinvolgere lo studente in maniera attiva e soprattutto "comprensibile" in base alla sua personalità. 

Imparare una lingua straniera implica la comunicazione, ma non bisogna sottovalutare l'importanza di costruire una solida base grammaticale e lessicale. La "percentuale" di attività grammaticali e comunicative durante le lezioni varia in base alle personalità ed esigenze di chi studia. L'obiettivo, anche in classe, è quello di creare una buona "orchestra", dove tutti riescano ad esprimersi secondo la propria personalità, con armonia!😂😊


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