Ci vuole intelligenza!
L'intelligenza artificiale è sulla bocca di tutti, ed ha scatenato amore ed odio allo stesso tempo. Anche nell'ambito dell'insegnamento, l'intelligenza artificiale ha creato, oltre che curiosità, anche dei timori.
Certo, gli sviluppi di questa tecnologia non si possono prevedere con certezza, e qualche timore può essere fondato, ma i vantaggi sono innegabili; pur non essendo assolutamente degli esperti, vorremmo fornire un esempio tratto dalla nostra quotidianità di insegnanti.
Di recente, una studentessa straniera di livello B2, che occupa una posizione di rilievo all'interno di un'azienda multinazionale, ha usato l'intelligenza artificiale in modo "creativo": dovendo scrivere un'e-mail importante ad un ufficio legale, l'ha scritta prima da sola, e poi ha chiesto a ChatGPT di renderla "più formale". Il risultato l'ha soddisfatta molto, e l'ufficio legale ha apprezzato la comunicazione.
Analizzando insieme questo fatto, abbiamo concluso che tutto parte dalla domanda iniziale fatta all'intelligenza artificiale: se la domanda, in questo caso il testo da "modificare" è corretta e ben impostata, l'intelligenza artificiale è un valido aiuto; al contrario, se la premessa è sbagliata, o difettosa, il risultato non potrà che essere deludente.
La nostra opinione? Non c'è niente di male a farsi aiutare dalla tecnologia, dopotutto è nata per questo; non dobbiamo dimenticarci, però, che abbiamo un cervello che deve guidare questa tecnologia, non farsi guidare: insomma, in un caso o nell'altro, ci vuole intelligenza!😂😂😉
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