"Sei tu l'insegnante!"
Non vi è mai capitato? Avete uno studente non troppo comunicativo, apparentemente un po' svogliato,
e, da bravi insegnanti, vi chiedete se il programma o il materiale delle lezioni non risponda correttamente alle sue esigenze particolari. Allora cercate di indagare con qualche domanda di prammatica del tipo: " C'è qualcosa in particolare che vorresti approfondire?", oppure : " Che cosa ritieni più utile per il tuo corso?". A questo punto, invece di ricevere delle proposte, lo studente rimanda la palla da voi con un classico : " Sei tu l'insegnante!"
Non illudetevi, non vi ha lasciato carta bianca. Prova ne è che, molto spesso, non solo non cambia atteggiamento ma non completa neanche le attività che con tanto sforzo continuate a proporre.
E allora? Gettate la spugna o cercate di scavare sotto la superficie?
Siamo insegnanti, ovviamente non getteremo mai la spugna! Però forse è il caso di chiedersi se la "pigrizia" di uno studente non nasconda invece la demotivazione. Si dà per scontato che chi impiega tempo e risorse per seguire un corso di lingua (o di altre discipline) sia automaticamente motivato, ed in genere è così, ma non siamo tutti uguali. Recentemente, una studentessa, peraltro molto brava, mi ha detto una cosa che mi ha fatto pensare: " Potrei fare tutti questi esercizi da sola, ma ho bisogno di te per motivarmi".
E' evidente che non possiamo conoscere le motivazioni intrinseche di ognuno, ma forse il primo compito di un insegnante è proprio quello di creare un ambiente dove ognuno possa trovare la propria motivazione all'apprendimento, o comunque possa cominciare a chiedersi, se ancora non l'ha fatto, da che cosa, o da chi, viene motivato.
Pertanto, non pensiamo immediatamente di avere a che fare con dei pigroni, ma poniamoci prima qualche domanda e ricordiamoci che la motivazione uccide la pigrizia (se c'è😂) !
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